Tapiro a chi?

Foglie di Brianza riporta integralmente la lettera inviata dal Prof. Carlo Urbinati al Ministro dell'ambiente riguardo il servizio di "Striscia la notizia" andato in onda pochi giorni fa. In tale servizio si accusava di scempio ambientale/forestale quello che, in realtà, è solamente una normale pratica forestale.
Foglie di Brianza ricorda che un bosco che non viene gestito è un bosco pericoloso e che la gestione delle foreste così come quella del verde urbano deve essere affidata a professionisti (dottori agronomi e dottori forestali) che - chissà perchè - non vengono mai chiamati in causa quando si tratta di discutere i fondamenti tecnico-scientifici che stanno alla base della gestione del sistema albero.
Non tagliare gli alberi è un atto di egoismo. Se non tagliassimo gli alberi non permetteremmo il normale ricambio generazionale con la conseguenza che fra 50 anni i nostri figli e nipoti non potranno godere di alcun patrimonio arboreo. Ovviamente il taglio deve essere subordinato a effettive esigenze gestionali per la valutazione delle quali è sempre bene rivolgersi a un dottore agronomo o dottore forestale (anche in ambito privato).
La lettera è un po' lunga ma invito tutti a leggerla con pazienza sino in fondo. Il video del servizio di "Striscia" lo potete vedere qui.

Venerdì sera 14 maggio durante la trasmissione "Striscia la notizia" è andato in onda un servizio sui tagli boschivi in Lombardia, nel quale si è voluto "vendere" al pubblico una regolare ceduazione autorizzata dalla legge (taglio periodico con rinnovazione vegetativa naturale del bosco) per un taglio illegale con effetti ambientali disastrosi. Oltre all'inconsistenza ed alla pretestuosità dei commenti del conduttore e dei due intervistati appartenenti ad associazioni ambientaliste (sarebbe stato opportuno intervistare anche chi aveva autorizzato il taglio) sono risultate molto gravi le affermazioni del ministro Prestigiacomo che ha dato risposte assolutamente inadeguate e non corrette, ignorando che la ceduazione dei boschi si esegue da secoli nei nostri boschi e senza particolari problemi. A tale proposito si ricorda che nel documento "Criteri e buone pratiche di gestione forestale" redatto dalla Task Force Foreste del MIIPAF nel 2009 e sottoscritto anche dal MATTM è riportato che "...i boschi cedui rappresentano un’opportunità se correttamente gestite ed indirizzate.

Infatti, una corretta gestione selvicolturale potrebbe consentire di contribuire al mantenimento o miglioramento dell’assetto idrogeologico del territorio, alla mitigazione dei cambiamenti climatici, alla salvaguardia della biodiversità, oltre che una risorsa economica ed energetica importante per le aree rurali e in particolare per la montagna".

In secondo luogo il Ministro dovrebbe essere informato che i colleghi del MIPAAF ed in particolare il Corpo Forestale dello Stato hanno già realizzato il secondo Inventario Forestale Nazionale (il primo nel 1985 ed il secondo nel 2005, i cui dati sono disponibili on line) e che attestano che in Italia i boschi costituiscono oltre il 30% della superficie totale (un dato 3 volte superiore a quello di un secolo fa).

Ciò che è avvenuto venerdì sera evidenzia, ancora una volta, un'assoluta mancanza di controllo nell'informazione che giunge a milioni di persone, ma soprattutto una superficialità da parte della massima autorità in campo ambientale, che nel caso specifico ha addirittura ringraziato il conduttore per aver segnalato un caso di abuso ambientale e, senza premura di verificare con i propri tecnici la fondatezza delle accuse esplicitate, ha fornito risposte che avrebbe potuto dare un qualunque cittadino poco informato.

Questo è un duro colpo per tutti coloro (ricercatori, tecnici del ministero e delle regioni, professionisti e operatori del settore) che da tempo si dedicano con passione e dedizione a studiare, divulgare ed applicare i principi ed i metodi della gestione sostenibile delle risorse forestali e naturali, la quale, se adeguatamente diffusa garantirebbe contemporaneamente conservazione ed uso delle risorse, con benefici per le generazioni attuali e future. Solo così sarà possibile ridurre la pressione sulle foreste dei paesi in via di sviluppo dove ancora la deforestazione è davvero perpetrata a causa della forte importazione, anche illegale, di legname da parte di molti paesi occidentali fra cui l'Italia.

Grazie per l'attenzione e cordiali saluti

Carlo Urbinati e Giorgio Iorio

Docenti del settore forestale dell'Università Politecnica delle Marche

1 commento:

Andrea Marin ha detto...

vi segnalo un link da VareseNews, quotidiano on-line varesino, che ha dedicato spazio e commenti pubblici a questa vicenda...come sempre traspare che, banalmente, la verità sta nel mezzo!!
buona lettura!

http://www3.varesenews.it/varese/articolo.php?id=176534